domenica 8 aprile 2012

Apertura scacchi, 2.

Nella precedente lezione abbiamo seguito un esempio di cattivo sviluppo, certo, il Nero ha cominciato con un piccolo disastro, lasciando un pedone in presa, ma non è questo il punto. Sappiamo che i due principi che regolano l'apertura sono: un  rapido sviluppo e il dominio del centro, due principi che si possono fondere in uno, cioè, svilupparsi cercando di dominare il centro. Se osserviamo lo schema in " Apertura. 1"  ci accorgiamo che il Nero ha effettuato soltanto due mosse nel rispetto di questo principio, le ultime due. La causa maggiore  che ha portato alla sconfitta, è stato lo sviluppo prematuro della Regina con lo scopo di pareggiare il pedone perduto e, sopratutto, l'assurdo piano di recupero che l'ha relegata in una zona della scacchiera favorevole all'avversario, da quel punto il Bianco poteva attaccarla e nello stesso tempo svilupparsi cercando di dominare il centro.



 Di norma parlando di centro si intendono le case e4, e5, d4, d5, ma esiste anche un centro allargato che è composto dalle case sopracitate e da quelle a loro adiacenti. Se vogliamo conseguire uno sviluppo che ci consenta di portare a termine la partita lottando per la vittoria fino alla fine, il centro da considerare è quello allargato, è evidente che in queste case i nostri pezzi avranno un raggio d'azione molto più ampio, quindi, dal momento che avremo collocato un paio di pedoni ben protetti e un pezzo minore al centro potremo dire di averlo sotto controllo o addirittura dominarlo; ottenuto un forte centro possiamo passare alla fase successiva che consiste nel guadagno di piccoli vantaggi di spazio e tempi, si tratta di vantaggi temporanei che se ben gestiti potranno portarci al guadagno di un pezzo o a una posizione vincente. Un'altra cosa da tenere presente mentre conseguiamo lo sviluppo  è arroccarci al momento opportuno, cioè quando questa importante mossa che oltre a mettere al sicuro il nostro Re apre una via di comunicazione per le Torri non ci costi una perdita di tempo. Esamineremo adesso una partita in cui il Nero trascura l'arrocco e ne viene conseguentemente punito.

In questa partita il Bianco è condotto da uno dei più grandi scacchisti di sempre l'americano Paul Charles Morphy, questo eminentissimo giocatore visse nell'epoca romantica degli scacchi ed era nettamente superiore a tutti i suoi contemporanei, lo sfidante, che conduce il Nero è Dominguez. 





                                                        1. e4, e5; 2. Cf3, Cf6; 3. Ac4


 L'attacco dell'Alfiere bianco mira a f7 il punto più debole del Nero a inizio partita, poiché la casa f7 è protetta solo dal Re.



                                                       3....,Cf6; 4. d4, exd4; 5. 0-0, Ac5  


Fin qui il Nero gioca bene, ma la risposta 4. d4 a 3....,Cf6 è molto insidiosa, il Nero cattura con exd4 pensando di aprire il centro e contrattaccare con l'Alfiere, Morphy approfitta del tempo perso da Dominguez per arroccarsi , mette al sicuro il suo Re e da spazio alla Torre. Adesso attaccherà il Cavallo guadagnando spazio e naturalmente, tempi, poiché il Cavallo è costretto a spostarsi




                                                      6. e5, Ce4; 7. Ad5, f5; 8. exf6, Cf6

                                                      

L'attacco al Cavallo è stato fruttuoso, ha impiegato ben tre tempi per tornare alla sua casa di sviluppo, da notare la presa en passant 8. exf6, presa che non è obbligatoria quindi da usare solo quando è vantaggiosa, in questo caso apre colonne centrali e facilita l'attacco al Re, quindi è sicuramente vantaggiosa.
                                                     



                                                    9, Ag5, Ae7; 10, Axf6, Axf6; 11Te1+, Ce7  

Morphy scambia un pezzo leggero allo scopo di indebolire le difese del Nero e procede con Te1 dando scacco, Dominguez para lo scacco muovendo un secondo pezzo già sviluppato. Da notare che le manovre di cambio hanno indebolito la diagonale h5-h8




12. Ce5, Axe5; 13. Dh5+, g6; 14. Dxe5, Tf8; 15. Cd2, c6


Morphy scambia ancora un pezzo leggero per favorire l'attacco al Re sulla diagonale che si è indebolita, così facendo impedisce al Nero l'arrocco corto costringendo la Torre a spostarsi, infine completa il suo sviluppo mentre Dominguez attacca l'Alfiere in d5 allo scopo di fare perdere tempi al Bianco e nel contempo dare spazio alla Regina che uscendo può dare modo al Re di effettuare l'arrocco lungo.




                                 16. Ce4, d6; 17. Cxd6, Rd7; 18, Ae6+, Rc7; 19. Cxc8+,Dd6; 20.Dxd6#         



Morphy non si cura dell'Alfiere in presa e punta all'assalto finale con Ce4, da questo momento il Re nero sarà incalzato fino al matto. Un impercettibile errore in apertura e la mancata messa in sicurezza del Re con l'arrocco hanno condotto il Nero ad una rapida sconfitta senza alcun bisogno di impostare un piano particolarmente elaborato.

La partita è tratta da: Corso completo di scacchi di Garry Kasparov.
                                                       


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